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[progetto] Gronda di Levante e tunnel Val Fontanabuona-Rapallo

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    euge1893
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    00 30/10/2006 10:08
    Ecco creata la nuova cartella per questa interessante prospettiva.

    [Modificato da euge1893 03/12/2007 17:41]
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    em66
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    00 30/10/2006 10:21
    Sbaglio o le progettate Gronde di Levante e Ponente non saranno connesse tra loro? [SM=g27993]
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    euge1893
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    00 01/11/2006 16:55
    Direi proprio di no, almeno a giudicare dal tracciato proposto dal sito della Regione Liguria (che però non viene aggiornato da anni, c'è ancora l'ipotesi subalveo per la Gronda di Ponente).
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    em66
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    00 02/11/2006 10:07
    Nel tracciato proposto la gronda di levante arriva a Bolzaneto.
    Se non sbaglio per la gronda di ponenete l'ultima versione prevede il raddoppio del ponte Morandi.
    Se fosse cosi' non ci sarebbe connessione (diretta) tra le 2 gronde.


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    genovaquartodeimille
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    00 02/11/2006 15:28
    Senza mezzi termini..... bella cagata !
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    euge1893
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    00 02/11/2006 16:06
    Re:

    Scritto da: em66 02/11/2006 10.07
    Nel tracciato proposto la gronda di levante arriva a Bolzaneto.
    Se non sbaglio per la gronda di ponenete l'ultima versione prevede il raddoppio del ponte Morandi.
    Se fosse cosi' non ci sarebbe connessione (diretta) tra le 2 gronde.





    Mi sembrerebbe veramente stupido se le due tangenziali non fossero fra loro connesse, e non voglio credere che non ci si pensi.

    Se la gronda di Ponente culminerà con un raddoppio del Morandi e si innesterà nella A 7 così come avviene adesso (e non importa a questi fini che il tracciato, quantomeno quello nel comune di Ge sia rivisto) concorderei con il sintetico commento di Ge Quarto.

    E' fondamentale che si crei un continuum fra le due tangenziali, che sia indipendente dalle direttrici costa-hinterland. In caso contrario continueremmo ad avere intasamento e confusione fra il traffico autostradale di lunga percorrenza e quello suburbano.
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    cliobini
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    00 02/11/2006 16:16
    Anzichè sparare sentenze a priori, qualcuno ha dei dati di traffico per l'attraversamento Ponente - Levante?

    [Modificato da cliobini 02/11/2006 16.16]

  • ClaudioBrignole
    00 02/11/2006 16:58
    Scusate, di autostrade proprio non mi intendo (sono sinonimo di auto e camion e non sono un grande fan...) ma perché parlate di tangenziale? io pensavo che l'attuale autostrada nel tratto genovese, una volta realizzata la gronda divenisse la tangenziale, non il contrario come sembra leggendo i vostri post.
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    euge1893
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    00 02/11/2006 17:02
    Per Cliobini: ho cercato un po' ma gli unici dati che ho trovato, anche se un po' vecchiotti e non suddivisi per destinazione, sono qui:
    www.trail.liguria.it/Infrastrutture/mappa_autostradale.htm

    Per Claudio Brignole: forse la colpa è mia. Il punto è che il termine gronda mi fa schifo, e allora da un lato ho recuperato il termine un po' anni 80 Bretella Voltri-Rivarolo; dall'altro ho evitato Gronda e ho "inventato" la parola tangenziale est.

    In realtà le due gronde svolgono la funzione di una tangenziale e cioè impediscono al traffico passante di entrare in città.

    Se e quando le due gronde saranno costruite, l'A 10 fra Ge-Sampierdarena e Ge-Voltri diventerà una specie di Aurelia bis (o, consentitemi l'ipotesi limite, una specie di quello che avrebbe dovuto essere Corso Europa per il Levante se non ci fossero stati gli speculatori negli anni d'oro.... bello scandalo quello della Pedemontana)

    [Modificato da euge1893 02/11/2006 17.09]

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    cliobini
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    00 02/11/2006 17:58
    La funzione sarà quella di tangenziali, ma non saranno proprio delle "aurelie bis" poichè saranno comunque a pagamento (TUTTE).
    La definizione che hai dato è quanto mai appropriata: "impediscono al traffico passante di entrare in città".
    Solo che per la gronda di ponente il traffico da smaltire è quello che da "prima di voltri" va verso Ge-Ovest, mentre per il levante il traffico da smaltire è quello che va dalla Riviera verso Milano (a ponente questa funzione è già delegata alla A26). In tal modo si ottiene un alleggerimento delle vecchie autostrade.
    Perciò la non-congiunzione delle due gronde non è necessariamente una cavolata. Lo sarebbe se ci fosse una buona percentuale di attraversamento ovest-est (vale a dire da "prima di voltri" a "dopo nervi") e viceversa, che - a dire il vero - non mi pare che si verifichi.
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    Roberto.Attolini
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    00 16/11/2006 14:03
    La "camoniale"
    Quella che oggi chiamiano autostrada, prima si denominava "camionale" o "camionabile". Il tratto Ge-Mi costruito nel ventennio aveva proprio lo scopo di consentire ai camion di evitare la salita dei Giovi, perchè i camion della Fiat non erano abbastanza potenti per affrontare questo percorso. Così si leggeva in alcuni libri scolastici di storia.
    Successivamente altri tratti di autostrada sono stati costruire sempre per favorire la grande casa automobilistica.
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    euge1893
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    00 16/11/2006 18:55
    Roberto, che bello discutere un po' sulla vecchia camionale!
    Però questo non è il posto giusto: potresti copiare il tuo intervento nella sezione dedicata all'A 7 o, ancora meglio, aprire una nuova discussione (sempre in questa sezione) dedicata alla gloriosa "Camionale"?
    ciao [SM=g27985]
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    euge1893
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    00 19/01/2007 19:42
    Buone notizie?
    Pare prorio che qualcosa di positivo si stia muovendo.
    Guardate qui (si intravvede pure il tracciato):
    www.primocanale.it/viewvideo.php?id=11892
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    euge1893
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    00 15/01/2008 11:38
    Da IL SECOLO XIX ed. LEVANTE
    15 gennaio 2008
    Il traforo prende quota
    Giuliano Macciò

    «Ci vorrà del tempo, almeno due- tre anni di lavori, perché il tunnel tra la Fontanabuona e il mare sia realizzato. L’iter prevede che il tracciato scelto diventi prima progetto preliminare e quindi esecutivo, ma l’opera si farà. La Regione farà la sua parte, non potrebbe e non potrà finanziare l’intero intervento, ma qualche decina di milioni potrebbe pure investirli, a condizione che ci siano altri soggetti a dare il loro contributo».

    Lo hanno detto, nella sede del comune di Cicagna (nella foto), il presidente della Regione, Claudio Burlando, e gli assessori regionali ai Trasporti, Luigi Merlo, all’Industria, Renzo Guccinelli, e all’Ambiente, Franco Zunino, alla presenza di tutti sindaci della Val Fontanabuona, altre autorità e del direttore dell’Associazione degli industriali, Paolo Corradi. Già, perché senza quel tunnel atteso ormai da decenni, non ci può essere nuovo sviluppo per la valle, così vicina in linea d’aria all’autostrada e con tanti spazi disponibili, ma in pratica ancora lontana e con strade già oggi troppo trafficate.

    Il progetto
    La promessa di Burlando («La solita aria fritta, promesse che non costano nulla», dicono gli esponenti di Forza Italia, Giovanni Boitano in testa) è legata a una condizione: che siano i Comuni a scegliere il tracciato, si mettano d’accordo su un’ipotesi. Infatti, nel corso degli anni, più si parlava del tunnel, più spuntavano progetti. Oggi ne sono rimasti quattro, tre che portano a Rapallo,(dove, tra l’altro, è in corso anche la realizzazione del nuovo ospedale) e uno lungo la direttrice Ferrada - Recco. Tutte soluzioni che conducono in prossimità dei due caselli autostradali. Un obiettivo che, svincolato dalla “gronda “autostradale del Levante, per il momento non realizzabile, potrebbe essere invece traguardato attraverso un progetto ad hoc. L’invito ai sindaci fatto da Burlando è di condividere un’ipotesi di tracciato entro 2 mesi, per poterne poi valutare i costi e individuare le fonti di finanziamento dell’infrastruttura. L’appuntamento del presidente è tra due mesi, a Lumarzo, dove, a quell’epoca sarà inaugurata una residen za per anziani. «Siamo di fronte a un’opera - spiega Burlando - che potrebbe essere co-finanziata anche tramite i Fondi Strutturali dell’Unione Europea, con risorse statali, Anas e Autostrade per l’Italia Spa, trattandosi di una infrastruttura di collegamento con caselli. Ma dovete presentare un tracciato condiviso».

    Comunità montane
    A parte Moconesi e Cicagna (circa 2.500 residenti), ci sono comuni come Tribogna (circa 600 abitanti). Il presidente ha parlato anche dei piccoli centri. «L ’assegnazione alle Regioni del riordino e della riorganizzazione delle Comunità Montane - dice Burlando - dopo le decisioni della Camera che eliminano i tagli basati su criteri altimetrici, sarà, per la Liguria l’occasione di avviare una legge di riforma anche per i piccoli comuni in difficoltà. Ora che il testo governativo varato, rispetto alla riforma annunciata nei mesi scorsi del ministro Lanzillotta, è diventato più flessibile e molto più equilibrato credo ci si debba mettere subito a lavorare. Per questo nella nostra agenda per il 2008 c’è una legge che punta a centrare un doppio obiettivo: il riordino delle 19 Comunità Montane liguri e un concreto intervento per i piccoli comuni, soprattutto quelli dell’entroterra».

    Ardesia
    La Regione ha ribadito la volontà di arrivare presto all’approvazione di una legge, sulla base di una proposta della Provincia per il rilancio del settore. Il Distretto industriale ardesiaco ha costituito un consorzio per il marchio di qualità (”Ardesia Liguria Scrl”) e sta approntando “Casa Ardesia”, spazio destinato a diventare il centro di attività promozionali, commerciali, imprenditoriali e di ricerca.

    Depurazione
    La Regione parteciperà con proprie risorse alla spesa per realizzare un impianto di depurazione in Fontanabuona, a San Colombano.
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    em66
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    00 11/02/2008 10:51
    da www.ilsecoloxix.it

    09 febbraio 2008
    Tunnel a San Pietro niente barricate, ma il “sì” è condizionato
    Silvia Pedemonte
    Se e solo se. Dagli abitanti di San Pietro di Novella, riuniti giovedì sera in assemblea pubblica non è arrivato il “no” secco al tunnel che collegherà Rapallo alla Valfontanabuona e che dovrebbe sbucare proprio a San Pietro. Nessuna barricata contro la nuova opera, insomma, ma ad alcune condizioni. Essenziali e imprescindibili.

    La prima: che il tunnel non arrivi in via San Pietro, ma direttamente in autostrada. «Vincoliamo la realizzazione dell’opera a una sistemazione seria della viabilità- spiega il presidente del Comitato Riccardo Cecconi- e questo significa non solo la nostra opposizione a un tunnel che sbuchi in via San Pietro, ma anche la necessità di portare avanti la sistemazione dell’area nodale del casello autostradale, della nuova viabilità attraverso il Golf e la realizzazione del parcheggio di interscambio nell’area Poggiolino». Paletti precisi e condivisi dai tanti che hanno partecipato alla riunione. Più di settanta abitanti si sono confrontati fino a mezzanotte, spaccati fra favorevoli e contrari all’opera: con loro c’era il parroco di San Pietro, Don Beppe Culoma, l’assessore ai Lavori pubblici Mario Fracchia, il consigliere con incarico alle Frazioni Gerolamo Giudice e i consiglieri di opposizione Mariella Gerbi, Nicola Costa e Giorgio Costa.

    C’erano anche i presidenti di altri Comitati di quartiere: da Franco Martinasco è arrivata la proposta di realizzare un incontro, al più presto, fra tutti i Comitati di Quartiere proprio per discutere di tunnel e viabilità cittadina. «I soldi destinati al traforo sono per quest’opera: non possiamo rischiare di perderli, anche se c’è chi chiede a gran voce il tunnel con Santa Margherita oppure il miglioramento della provinciale 225.

    Il tunnel con la Valfontanabuona va bene se, e solo se, porterà dei benefici alla nostra città, partendo dalla sistemazione della viabilità», continua Cecconi. Mauro Mele, segretario del Comitato, con “Google Earth” ha mostrato durante la serata solo i vari tracciati possibili. «Per ora è presto per indicare i percorsi: quello che io sostengo è che, più lunga è la galleria, più aumentano i costi e più crescono le opere di sicurezza da mettere in atto. Un percorso “spezzato”, per esempio con uscita e poi successivo rientro a Tonnego, consentirebbe di avere un notevole risparmio».

    Dall’assessore ai Lavori pubblici Mario Fracchia è arrivato il plauso alla riunione: «È stata una serata importante per capire i desideri e le preoccupazioni della gente e dove è emerso soprattutto che il tunnel non dovrà compromettere la viabilità di San Pietro, tema che verrà sviluppato e dovrà essere rispettato in sede di progetto». Fondamentale sarà il vertice del 20 febbraio a Rapallo fra i sindaci della Valfontanabuona, l’amministrazione rapallese, Regione, Provincia e Comunità montana Valfontanabuona. Il giorno dopo, alle 21, il tunnel arriverà in consiglio comunale, nella discussione straordinaria chiesta dai sei consiglieri di area Capurro.


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    em66
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    00 22/02/2008 11:53
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    20 febbraio 2008
    Rapallo, il tunnel mette tutti d’accordo
    Il tunnel della Valfontanabuona mette tutti d’accordo. Questa mattina a Rapallo tavolo d’intenti per discutere dell’opera che collegherà l’entroterra del Tigullio con Rapallo e la costa.

    Si è parlato di finanziamenti, di tempistica e soprtattutto del tracciato che la galleria dovrà seguire. L’unica condizione è stata posta dal comune di Rapallo che ha chiesto che l’opera non pesi sulla già congestionata viabilità del comune rivierasco.


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    em66
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    Capotreno
    00 14/04/2008 14:40
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    14 aprile 2008
    Tunnel, un passo avanti
    Gloria Barbetta Lo studio di fattibilità del tunnel che collegherà la Fontanabuona a Rapallo sarà affidato alla società Sviluppo Genova, che tra i soci annovera la Regione e la Provincia: il tavolo tecnico si è riunito in Provincia nei giorni scorsi alla presenza dell’assessore provinciale ai trasporti Piero Fossati e si riunirà nuovamente nelle prossime settimane per fare il punto definitivo sul tracciato e sugli approfondimenti geologici per l’attuazione del progetto.

    La notizia arriva dall’ufficio regionale che è stato incaricato di portare a compimento il complesso iter del traforo della Fontanabuona direttamente dal presidente della Regione, Claudio Burlando: coordinatore per la Regione della progettazione è l’architetto Giovanni Battista Poggi.

    «Lo studio di fattibilità, che sarà affidato a Sviluppo Genova, sarà pronto prima dell’estate - dicono dalla Regione - Una volta ultimato tale documento, si potrebbe decidere di fare la progettazione preliminare e di appaltare subito l’opera: in questo caso sarebbe la ditta appaltatrice che definirebbe la progettazione esecutiva».

    A chiedersi che percorso seguiràanno le tappe successive della vicenda tunnel sono primi tra tutti i pubblici amministratori della Fontanabuona: Gianfranco Arata, presidente della comunità montana Val Fontanabuona, spiega: «Burlando ha recentemente confermato che il tunnel si può fare: c’è bisogno di una viabilità più agile e per una volta noi amministratori della vallata siamo tutti concordi sul traforo, basta che sia baricentrico e finisca nella valle alle spalle di Rapallo, con innesto direttamente sull’autostrada. La Regione partecipa ai fondi europei per le aree sottosviluppate: percepirà dall’Unione europea 320 milioni di euro e 32 milioni saranno destinati al tunnel, secondo quanto detto da Burlando, che aveva aggiunto che avrebbe parlato anche con la Società Autostrade, alla quale sono stati destinati fondi già incamerati per la gronda di ponente, che non parte ancora». Secondo Gianfranco Arata «una parte di tali fondi potrebbero essere devoluti per realizzare il nostro tunnel».

    Una galleria che sarebbe lunga «al massimo due chilometri, per non fare scattare quelle ulteriori misure di sicurezza necessarie per percorsi più lunghi, dettate dalla normativa emersa dopo l’incidente del traforo del monte Bianco - precisano dalla Regione - Una trentina di milioni dai fondi europei per le aree sottosviluppate potrebbero essere devoluti per il tunnel della Fontanabuona: ora faremo approfondimenti sulla geologia della zona e i flussi di traffico per valutare la fattibilità economica». Il tunnel dovrebbe iniziare nella vallata di Ceriallo a Cicagna o zone limitrofe e sbucare a Rapallo direttamente in area autostradale.


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    em66
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    00 24/04/2008 11:26
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    24 aprile 2008
    Tunnel, si fa avanti un consorzio privato
    Silvia Pedemonte
    Scende in campo il consorzio Multicon, per la realizzazione dello studio di fattibilità del tunnel di collegamento fra la Valfontanabuona e Rapallo. Novanta giorni il termine massimo entro il quale lo studio verrà terminato e presentato a Regione, Provincia e ai Comuni interessati dall’opera. I tempi proposti dal Consorzio sono la metà rispetto a quelli istituzionali: l’otto marzo scorso, infatti, il presidente della Regione Claudio Burlando, a Lumarzo, aveva assicurato che, dopo lo storico accordo fra i Comuni sul tracciato, lo studio di fattibilità realizzato da Regione e Provincia sarebbe stato pronto in sei mesi. È la novità che è stata annunciata ieri da Ivan Drogo, direttore generale di Multicon, una delle principali organizzazioni operative di imprese operanti nel nord ovest con oltre centocinquanta imprese aderenti, cinquemila dipendenti complessivi e un miliardo di euro di fatturato annuo. Ma c’è di più: «Oltre alla realizzazione dello studio di fattibilità a nostre spese - spiega il direttore generale Ivan Drogo- non nascondiamo l’intenzione di Multicon di proporsi in modo concreto come realizzatore dell’opera, in project financing». Drogo sottolinea che da parte del Consorzio non c’è «alcuna volontà di scavalcare le istituzioni: il nostro obiettivo è, invece, quello di essere uno stimolo».
    Già lunedì scorso, all’incontro a Palazzo Ducale e l’8 marzo scorso, a Lumarzo, il presidente della Regione Claudio Burlando aveva reso nota la possibilità di destinare 30 milioni di euro di Fas al tunnel (sui 110 milioni totali stimati a oggi per la realizzazione) più il cofinanziamento dell’opera attraverso il ricorso ad altre risorse (come i fondi strutturali dell’Unione Europea). Il Consorzio Multicon, intanto, è già all’opera: «L’idea è stata della famiglia Arata, leader nell’estrazione di ardesia in Valfontanabuona con la società Euroslate, aderente al Consorzio Multicon- continua Drogo- lo studio prevederà un collegamento di circa 8 chilometri e una galleria, di 1,5-2 chilometri. Il collegamento con la strada provinciale 225 sarà in prossimità di Cicagna e nei pressi di Rapallo quello con la A12». Drogo assicura che Multicon ascolterà le esigenze già presentate dai sindaci nelle riunioni fin qui fatte fra gli stessi Comuni, Provincia e Regione: «Ci sarà una particolare attenzione degli aspetti di compatibilità e impatto ambientale, che saranno curati dalla società Peverelli di Como, socia di Multicon e leader nazionale nella progettazione e realizzazione delle aree verdi. Il coordinamento dell’iniziativa, invece, è affidato a un temporary manager di rilievo: è Giovanni Lazzarotti, già direttore generale dell’autostrada Torino-Savona e condirettore generale di Società Autostrade». Allo scadere dei 90 giorni previsti, lo studio di fattibilità verrà presentato in un convegno pubblico a Regione, Provincia e Comuni.

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    heavystone
    Post: 370
    Registrato il: 28/11/2007
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    00 27/04/2008 23:03
    Il tutto sarebbe sotto tangenziale?
    Non mi è chiaro il discorso delle corsie,quante saranno per careggiata?
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    marcox2110.
    Post: 733
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    Età: 31
    00 09/07/2008 21:22
    una soluzione potrebbe essere questa
1